Fotografia cinofila d’assalto (handmade)
Lavorando con la tecnica della cianotipia si ridefinisce il soggetto, forse distorcendolo, e le tracce e
i contorni precisi, i perimetri esatti degli elementi si confondono tra loro, o per lo meno è così per
il lavoro di Roberto Cappai, le cui foto sono confuse in partenza, così come vuole lo specchio. Nella
rete dell’altra realtà un cane è un cane, chiedendo a una applicazione di IA (Intelligenza Artificiale)
di farci un cane, otterremo iconograficamente un cane, ben definito e probabilmente di razza
Golden Retriever, tra i più usati e visti in pubblicità. Come potremmo spiegare a una IA di
raffigurarci un cane che incarni il nostro rapporto con la natura, che sintetizzi la curiosità e
attrazione atavica e impaurita che abbiamo verso l’animale feroce, selvatico, verso altra vita?
Le foto di Cappai sono come dei fermo-immagine di un video, quasi contravvenendo alle regole
fotografiche, perché non perseguono la riflessione perfetta, non sembrano avere un fine di
raffigurazione o archivio, le foto sono un tassello della sua vita, della sua relazione con il mondo,
sono continue e sono sempre in movimento, è molto semplice. Quando si disegna il ritratto di una
persona, la cosa più difficile non è dipingere in maniera “corretta” il volto, trovare la giusta luce o,
se usiamo la matita, seguire e marcare le giuste linee, anche ricalcando una foto la cosa più
difficile è trovare la somiglianza, e in quella somiglianza – a cui prima o poi si arriva dopo tanto
esercizio – trovare la propria cifra, il proprio modo di conoscere quella persona e, nel disegno,
testimoniare la propria relazione (anche quando estemporanea) rendendo riconoscibile il soggetto
agli altri (è un po’ la differenza tra saper suonare un ritmo e invece avere il proprio groove).
Roberto riesce in ogni foto, o così mi pare, a darci un assaggio del carattere del cane e, sebbene i
soggetti siano spesso confusi col fondo o distorti dalla stampa, quasi sempre l’occhio è visto e lo
vediamo riflettere, scintillare in movimento tra il blue Prussia che lentamente come in un fiume va
a coprire e rivelare il corpo, questo è lo sguardo di Roberto.
Lui lavora con i cani e li vede, guarda e afferra i momenti. In queste foto c’è morbidezza,
leggerezza, soprattutto in quelle più definite in cui l’animale è completo, c’è una drammaticità
favorita dalla stampa e dalla manipolazione, intrisa del fare, in quella confusa gravità ci vediamo
“faccia a faccia”.
Matias Guerra
23 lug. 2023
https://www.matiasguerra.com/
Pages: 17
12 cyanotypes
Year: 2023
Edition: 10
Self published